Shared posts
beconinriot: Progressbar by Vincent Broquaire (artist on Tumblr...
Now I'll Never Get to Sleep This Morning
freedominwickedness: perfectly-ultimate-great-shoofle: 10knotes...
perfectly-ultimate-great-shoofle:
I can’t stop laughing at this.
what’s this from?
It’s from Yoshihiko and the Demon King’s Castle, an indie Japanese live-action series parodying RPG tropes.
i’m jealous of alexandra ethell
Ok, sometimes you just need a simple collage that makes you smile… ta-dah! Here’s four! Melbourne based artist Alexandra Ethell sells her work {very affordably I might add!} under the name “in the early hours”. Hm… maybe that’s when these weird and wonderful ideas pop into her head? Cockatoos on kite strings, and jaunty rides on giant cranes. Wheeeee!
{via Poppytalk}
Come creare cioccolato dal nulla
Come togliere un cubetto di cioccolato da una tavoletta facendo sì che la tavoletta resti delle stesse dimensioni. Un video dell’illusionista Mariano Tomatis.
Uscito su "Left" di questa settimana
SilviadegasperiBravo Stefano!
Elements of Architecture
From the famous staircase of The Rookery in Chicago, Illinois, to the angular facade of the Synagogue of Mainz, Germany, it’s a delight to browse through the many shots from you of wonderfully geometric buildings and homes around the world.
Explore, and share, more architectural photography in the Architectural Elements gallery and Architecture group.
Photos from Lynne’s Lens, Küstenmädel, Arni J.M., fb81, el zopilote, {Laura McGregor}, psychohh, and Kai-R.
Seguso e la vera arte del vetro
Silviadegasperiio I vetri li adoro. e in effetti è un amore tardivo anche il mio. :)
Quando ero giovane consideravo il vetro di Murano con una certa spocchia. Senza preoccuparmi di operare le giuste distinzioni facevo di tutta l’erba un fascio e all’idea del vetro artistico associavo solo le immagini di orrendi lampadari neobarocchi, di enormi pappagalli variopinti appollaiati su rami a grandezza naturale o dei molti altri orrori che già allora funestavano le vetrine di moltissimi negozi in giro per la città.
Ma l’arte del vetro è un’altra cosa. Prendete questa mostra bellissima (ahimè oggi all’ultimo giorno di apertura, un miracolo che non me la sia fatta scappare come tante altre) sulla storica vetreria Seguso, allestita a Murano nel Museo del Vetro: si resta a bocca aperta nel trovarsi davanti forme, superfici, effetti cromatici di una raffinatezza e gusto strepitosi, per scoprire magari che non si tratta di creazioni di chissà quale celebre designer, ma di un maestro che non ha nemmeno lasciato la traccia del proprio nome.
Di questa meravigliosa grande ciotola verde e gialla dalla superficie corrosa mi sono innamorato, ma non era l’unica cosa che mi sarei portato via. Sarebbe bellissimo sapere come si ottengono questi effetti cromatici incredibili, certe sovrapposizioni di colori, certi motivi decorativi. Ecco, musei e mostre come questi dovrebbero avere una parte didattica ed esplicativa grande il doppio di quella riservata agli oggetti in esposizione, perché solo sapendo quanta perizia e conoscenza occorrono per arrivare a certi risultati si può comprendere pienamente il valore degli oggetti. In ogni caso, con certi pezzi basta il colpo d’occhio e il vederli accostati per farti accelerare il battito cardiaco.
La vetreria fu aperta nel 1933 e con diverse combinazioni e denominazioni arrivò fino a 1972, quando passò in altre mani. Dagli anni Cinquanta ha avuto celebrità internazionale, premi e inviti ad esposizioni. Dal 2008 è stata riacquistata dalla famiglia e continua oggi la sua produzione. La mostra, curata da Marc Heiremans, si riferisce soltanto alla fase storica e si ferma quindi al 1972, c’è solo da sperare che il livello attuale resti in linea con questo straordinario passato.
Sembra che gli studi sul vetro stiano trovando un vigore che forse non ci si immaginava soltanto pochi anni fa. A San Giorgio un’altra mostra è dedicata, dopo quella sui vetri di Carlo Scarpa l’anno scorso, a Napoleone Martinuzzi. Spero di decidermi ad andare prima dell’ultimo giorno di apertura.
This Thai Commercial is Better Than the Last Movie You Watched
Silviadegasperipiango...
WARNING: Bring a handkerchief. Things might get a little misty in here.
Submitted by: Unknown
askkorbinsilas: dendrophilic: Did that cat just do a fucking...
Did that cat just do a fucking flying kick on that guy
I fucking love how the guy at the counter just loses his shit, this probably made his day.
THE GUY AT THE COUNTER!
La Palanca: il pranzo con vista più conveniente di Venezia
Molti amanti di Venezia preferiscono le atmosfere blasé della Giudecca, un mondo a parte rispetto al turismo forsennato e alla foga commerciale della parte più visitata della città. Se cercate una trattoria che abbia la temperie del luogo, fermatevi a La Palanca, all’omonima fermata del vaporetto.
-
E’ il momento di ordinare: chi decide cosa mangiamo al ristorante?
Il locale apre alle sette del mattino e chiude dopo l’aperitivo serale, spritz accompagnato da cicchetti, come usa a Venezia. Niente cena, dunque, ma a partire dalla brioche del mattino (buona, friabile, ben lievitata) a La Palanca non smettono un momento di sfamare la multiforme clientela, fatta di veneziani veri e acquisiti (alla Giudecca hanno comprato casa molti forestieri) e di gente di passaggio, tipi con la faccia da artista o da studente Interrail.
Andrea Barina, un laureato in statistica che ha preferito lasciare il suo lavoro alle Generali per gestire questo locale, si occupa dei tavoli con allegria, come se ci fosse sempre una festa in corso. In cucina, Pietro Salmaso prepara antipasti composti da sarde in saor, baccalà mantecato, pesce bianco marinato all’arancia.
I primi sono linguine con seppie e nero di seppia o con capesante e zucchine, con i ganassetti (le guance della pescatrice) o con acciughe, cipolle e uvetta. Tra i secondi, le immancabili le seppie con polenta, i calamari alla plancia, i filetti di San Pietro con verdure.
Piatti semplici ma ben eseguiti.
Dalla cucina, affacciata sulla sala, arriva un gran clangore di piatti, e in breve si finisce per familiarizzare col cuoco.
Il pane è buono e non gommoso come capita di solito a Venezia. I tavoli più ambiti sono, va da sé, quelli all’aperto, sul canale della Giudecca.
Conto medio per tre portate, 30/35 euro.
La Palanca,
Giudecca 448, Venezia.
Tel.: 041 5287719
[Crediti | Dalla rubrica "Cibo e Oltre" di Camilla Baresani su Sette, inserto del Corriere della Sera. Immagini: Flickr/LeWaggis, Una casa in camapgna]
amroyounes: Growing up, my most fond memories was visiting...
Growing up, my most fond memories was visiting abandoned places with my brother. To this day, if opportunity presents itself, I bring my camera and take a few pictures. These are not my work ofcourse, but I hope you enjoy the visual beauty and maybe it brings fond memories of your own adventures.
Part II:
- Abandoned Construction of Nuclear Power Plant. Photo By brokenview
- Chatillon Car Graveyard in Belgium
- Jiancing Historic Trail in Taipingshan National Forest in Taiwan. Photo By T.-C
- Abandoned theme park in nara dreamland, japan. Photo by michaeljohngrist
- Clock tower
- Old shack in a snow field, Idaho. Photo By James Neeley
- Abandoned terminal at Nicosia Airport. Photo By eyesfutur
- Milan, New Orleans. Photo By JustUptown
- Abandoned church in autumn. Photo by *CainPascoe
- Abanonded steam engine in Uyuni train cemetery, Bolivia. Photo By jimmyharris
"Guardare il mare, normalmente, è un metodo abbastanza sicuro per non farsi rompere i coglioni. Se..."
Con questa speranza, Doc e Nadiacomaneci se ne stavano culo a monte fermi sulla battigia, durante il tardo pomeriggio di una giornata serena, in quel limbo che è un autunno in cui la luce è estiva ma che ancora oppone resistenza di stagione e non ha ceduto al freddo.
Questa cosa di non farsi rompere i coglioni era particolarmente sentita da Doc, riccio e sui quaranta, e meno da Nadiacomaneci, di pelo grigio e sui cinque anni, in un paesetto dove per chiedere Chi sei? si usava una forma dialettale che, tradotta letteralmente, suonava Di chi sei [figlio] tu?.”
- Incipit (Emanuele Vannini, Il Tensore di Torperterra; ebook, ed. Blonk, è uscito ieri - Oggi, quelli che passavano dal bar Caffè Impero di Crevalcore vedevano uno che, davanti alla sua bella insalata tonno-pomodori-e-fagioli, con un kinldle in una mano e la forchetta nell’altra, rideva di buon gusto e senza controllo; più d’uno l’ha guardato come si guardano i matti.)
"Una discussione sulla filosofia di Kant tra due abitanti di Rostov Sul Don è finita a colpi di..."
- (via)
Você sabe em que filmes/séries estes cartoons são inspirados?
Silviadegasperima belli!!! :)
O artista Jublin (Justin White) criou uma série de ilustrações de filmes importantes, relendo-os como se eles fossem animações para a tevê. Você consegue adivinhar que filmes são esses?
Ah! As ilustrações estão à venda na Galery 1988. Fica em Los Angeles, mas você pode comprar clicando no link.
- Livros
-
Tags: ilustrações, cinema, filmes
Un anniversario
E pensavo che l’anno prossimo, il 2014, sarebbe bello fare una serie di letture, e di concerti magari, anche, per festeggiare il centonono anniversario della nascita di un signore che ha scritto: «Io comunque sono una figura stupefacente, anche se non mi piace molto parlarne», e che si faceva chiamare Daniil Charms.
Tutti a Venezia il 21 settembre!
Il mondo assiste sempre più sbigottito alla distruzione di uno dei più incredibili patrimoni artistici e culturali dell’umanità perpetrata da una manica di delinquenti senza scrupoli. Pensate che qualcuno di questi avvoltoi si senta minimamente scosso dalla collettiva internazionale riprovazione? Nemmeno per idea; anzi, inebriati da un senso di onnipotenza paragonabile soltanto a quello di Silvio Berlusconi ecco quale sorpresa ci hanno preparato per questo inizio d’autunno.
Un record da Guinnes: dodici navi, DODICI NAVI arriveranno tutte assieme in un giorno solo, il prossimo 21 settembre. Mentre noi pigmei ci incazziamo, l’amministrazione comunale giace nella sua ormai consueta posizione ad angolo retto e il Ministero si fa le pippe fingendo di riflettere su presunte soluzioni alternative che sono solo sonore prese per i fondelli, avremo in poche ore 12+12 passaggi in Bacino di questi mostri e saremo inondati da un fiume di 40.000 persone, cui si aggiungeranno tutti gli altri turisti che con altri mezzi arrivano a Venezia nel fine settimana.
Perché allora non venite tutti? Godetevi un’esperienza indimenticabile, partecipate anche voi allo smembramento delle spoglie di questa pattumiera nella quale i vari Costa, Orsoni e compagnia bella hanno trasformato la città più bella del mondo. Volete mettere la soddisfazione di dire ai vostri nipoti: io c’ero?
49 posti speciali in Italia
L’UNESCO è l’organizzazione dell’ONU che si occupa di promuovere l’educazione, la scienza e la cultura nel mondo. Una delle sue iniziative più celebri è l’istituzione dei Patrimoni mondiali dell’umanità, decisa nel novembre del 1972 con l’obiettivo di preservare e promuovere i luoghi del mondo ritenuti più belli o significativi. Per entrare a far parte della lista i singoli paesi presentano le proprie candidature per motivi culturali (circa tre quarti dei siti attuali) oppure naturali.
I primi tredici siti furono inseriti nel 1978 e non ce n’era nessuno in Italia: ce ne furono però nelle aggiunte successive, e oggi tra i 981 siti in tutto il mondo ben 49 – più di qualsiasi altro paese – sono italiani. Questo è l’elenco completo, ora che è estate e tempo di vacanze, con l’anno in cui sono stati inseriti nella lista: alcuni sono famosissimi, altri no, e magari ce li avete a pochi chilometri di distanza e non li conoscete.