Shared posts

23 Aug 14:11

Il giorno perfetto

by massimo mantellini

Oggi è stata una giornata a suo modo perfetta per chi volesse spiegare cosa è e come è percepita Internet in Italia. Tutto è cominciato con un’intervista di Concita de Gregorio a Laura Boldrini nella quale il Presidente della Camera, checchè se ne dica in giro, ha detto cose sciatte e disinformate sulla rete Internet e sui meccanismi che la regolano. Non entro nel merito, in molti ne hanno scritto meglio di quello che potrei fare io (il mio pezzo preferito fra i pochi che ho letto è questo di Vittorio Zambardino).

A darle man forte, in una sorta di simmetria istituzionale, è sceso subito Pietro Grasso che ne ha dette perfino di peggio e poi, a cascata le dichiarazioni sciatte ideologiche e disinformate si sono moltiplicate, giù, giù fino a Maurizio Gasparri che ascoltavo poco fa alla radio dire che lui – che modestamente se ne intende – sa che gran parte dei messaggi offensivi in rete sono anonimi.

Non si raddrizzano le zampe ai cani e se qualcuno faceva giustamente notare che in certe stanze altolocate di questo Paese si parla di Internet sempre e solo in toni enfatici e censori, molti altri, in un automatismo noto che abbiamo spesso imparato a conoscere (per esempio ai tempi della Legge antipedoporno) mescolavano le mele del controllo della rete con le pere dei contenuti sessisti contro una delle principali cariche dello Stato. Regola numero uno: separare mele e pere.

In ogni caso non se ne esce e probabilmente si tratta di una battaglia comunque persa in partenza, alla quale per stasera non mi va di partecipare. Dico solo due cose che mi sono venute in mente poco da mentre ascoltavo l’esperto Gasparri.

1- Le spinte censorie verso Internet in questo Paese non sono sottoposte a grandi perturbazioni ideologiche. Sono sovente uguali a destra e a sinistra, specie quando diventano personali. Chi si stupisce che una donna di sinistra ragioni come un Almirante qualsiasi non ha compreso che in questa omogeneità risiede una delle ragioni profonde dei nostri mille fallimenti tecnologici. Siamo allergici a Internet perché siamo (tutti) poco allenati alla libertà.

2- Mi è tornata in mente una frase che mi disse una sera molti anni fa a cena, un mia conoscente che si occupava delle cose di Internet presso il Ministero delle Comunicazioni. Alle mie rimostranze sull’immobilismo del Ministro dell’epoca sui temi a me cari, lui mi disse: “Hai ragione ovviamente, ma, sai, il nostro tempo passa in gran parte a disinnescare le enormi idiozie che i parlamentari partoriscono ogni giorno a riguardo di Internet. Se non puoi apprezzarci per quello che abbiamo creato, apprezzaci per tutto quello che siamo riusciti a non far distruggere.


23 Aug 13:52

Anteprima Punto Informatico

by massimo mantellini

Contrappunti su Punto Informatico di domani.

***

Per quello che riesco ad immaginare le ragioni per cui Edward Snowden si è alzato una mattina nella sua casetta alle Hawaii, si è vestito, è uscito di casa ed è salito su un aereo per andare ad infilarsi nel più grosso guaio fra quelli che la sua giovane vita poteva procurargli, potrebbero essere le seguenti:

1) Snowden è un paziente psichiatrico. La sua è una sindrome bipolare che lo porta da un lato a deprimersi per le sorti del mondo spiato dai cattivi (NSA, CIA, FBI, i rettiliani, chi volete voi) dall’altro, nei momenti di euforia ed iperattività, ad immaginarsi nei panni del salvatore dei destini dell’umanità, svelando al mondo i molti segreti di cui è a conoscenza.

2) Snowden è perfettamente sano ma è pagato/ricattato dai Cinesi (o dai Russi, dai Nord Coreani o da chi volete voi). L’operazione Prism serve a screditare il sistema di intelligence americano scardinandolo dall’interno.

3) Snowden non è pagato/ricattato dai Cinesi ma è un narcisista di alto grado (lo ha scritto anche un editorialista che NYT che gli ha dedicato un accurato profilo psicologico senza averlo mai incontrato). Voleva che il mondo parlasse di lui, che le sue foto fossero avvicinate a quelle di Assange, che i giornalisti lo inseguissero a Hong Kong per un’intervista. Del resto non gli è riuscito nemmeno di finire le scuole superiori: figuratevi come significa per uno che nemmeno ha finito le scuole superiori e che ha una fidanzata danzatrice acrobatica, immaginarsi in prima pagina contemporaneamente sul Washington Post e su Le Monde.

4) Snowden non è un narcisista ma è un tipo molto vendicativo. Qualcuno fra i suoi capi a NSA lo ha trattato male e lui si è semplicemente vendicato raccontando (anzi spifferando) quel poco che sapeva del suo lavoro, ovviamente ingigantendolo molto. Se lavorava da un fiorista tagliava i tubi dell’irrigazione nel week end.

5) Snowden non è vendicativo e non taglia i tubi nel weekend, ma se ne è andato da casa perché la sua fidanzata aveva un altro. Ha inventato la storia di Verizon e di Prism perché si vergognava di ammettere di essere in fuga da una delusione sentimentale. Per quello le slide di PowerPoint che ha passato al Guardian sono così caotiche e colorate.

6) Snowden non è stato tradito, semplicemente alle Hawaii faceva troppo caldo. Non a caso secondo alcune indiscrezioni forse chiederà asilo politico all’Islanda.

È in atto da qualche giorno una evidente messa in sordina del caso dell’analista dell’NSA che ha spifferato i segreti della compagnia e che ora rischia di essere braccato, incarcerato ed incriminato. Minimizzano tutti, in tutte le maniere possibili. È interesse di molti che il caso Snowden passi nelle prossime settimane ad un minor livello di attenzione mediatica e politica. Così ora Prism inizia a diventare una cosa che in fondo si sapeva, il data mining di tutti gli utenti di Verizon una procedura quasi standard, garantita da un ferrea griglia di paletti democratici. Quelli che ancora credono alle rivelazioni di Snowden vengono agilmente separati in creduloni da un lato e complottisti dall’altro. I governi europei nella sostanza tacciono, le piattaforme di rete negano compatte ogni ampio coinvolgimento. Tutti sono buoni, insomma, tutti tranne Edward.

Ma se per davvero nulla è successo saremo costretti ad affidarci ad una qualsiasi delle sei ipotesi (comprese anche quelle scherzose) citate qui sopra per capire cosa è accaduto nella testa di un ragazzo 29enne che si è svegliato una mattina decidendo di affrontare da solo il drago. Se anche a voi, come a me, nessuna delle tesi dietrologiche ssembra convincente, vale forse la pena di considerare un’ultima possibilità. Forse la meno probabile, certamente la più affascinante. Ogni tanto, molto raramente, un San Giorgio nasce.

01 Aug 13:08

Ricetta Chili con Carne

by sarah

Chili con CarneConosciuto anche semplicemente come chili, è un piatto messicano, uno stufato di carne macinata con peperoncino, aglio, cipolla e cumino. La versione tradizionale di questo piatto veniva preparata con pezzi grossi di manzo. Nella ricetta ci sono anche pomodoro e fagioli.

Le teorie più accreditate fanno risalire l’origine di questo piatto al 1840 in Messico, dove veniva preparato come sostituto del Pemmican (un piatto antico dei Nativi d’America). Secondo altri, questa ricetta veniva preparata dai contadini poveri messicani con tutti i pezzi di carne avanzati dalle altre preparazioni, per non buttare via niente, non sprecare.

Qualunque sia la sua origine, nel tempo è diventato il cibo della riconciliazione e del perdono. Veniva servito nelle taverne del paese sudamericano come “complimentary food” (cibo gratuito) agli avventori che ordinavano da bere.

Ingredienti


675 gr di manzo macinato
230 gr di cipolla gialla tagliata grossolanamente
120 gr di peperoni verdi tagliati finemente
4 cucchiai di aglio tritato
2 cucchiai di peperoncino
½ cucchiaio di sale
2 cucchiaini di cumino
¼ cucchiaino di pepe di cayenna
Una latta di pomodori pelati
3 cucchiai di pasta di pomodoro
1 cucchiaino di zucchero
2 bicchieri di birra scura
120 gr di formaggio Cheddar grattugiato

Fate saltare la carne in padella, con due dita d’olio, fino a che non abbrustolisce. Aggiungere quindi le cipolle, i peperoni, l’aglio, il peperoncino, il sale, il cumino e il pepe di cayenna: mescolare il tutto e rosolare per circa 5 minuti.

A parte, in una ciotola, spappolare con le mani i pomodori pelati e aggiungere la pasta di pomodoro, lo zucchero e la birra. Versate i pomodori schiacciati in una pentola profonda insieme alla padella di carne insaporita.

Portare a ebollizione e cuocere per 35/40 minuti.

Consiglio: ottimo da gustare con delle tortillas morbide, delle simil-piadine facilmente reperibili nei supermercati. Enjoy!

01 Aug 11:16

Ricetta Pizzoccheri

by lerio

PizzoccheriI Pizzoccheri sono un tipo di pasta originario della Valtellina. Come forma, ricordano quella delle tagliatelle e sono ricavate da un impasto fatto con una parte di farina di frumento e tre parti di farina di grano saraceno, la quale le fa assumere la sua caratteristica colorazione grigiastra.

Quando cucinati nella maniera più classica, sono serviti con patate a cubetti, verze e suprattutto abbondante Grana o Parmigiano. Nonostante sia molto facile reperire i Pizzoccheri già pronti, risulta semplice anche prepararli a mano.

Per quanto riguarda l’etimologia del nome, sembra che la parola “Pizzoccheri” derivi dalla radice “piz”, ovvero “pezzetto”, oppure dalla parola “pinzare”, in riferimento alla forma schiacciata della pasta.

Ma passiamo ora alla ricetta.

Ingredienti


100 gr di farina di frumento
300 gr di farina di grano saraceno
250 gr di verze tagliate a listarelle
250 gr di patate tagliate a cubetti
400 gr di burro
400 gr di bitto
1 spicchi d’aglio
1 cipolla
Formaggio Grana o Parmigiano grattuggiato
sale
acqua

Per prima cosa fate i pizzoccheri: mescolate bene la farina di frumento e la farina di grano saraceno, impastando il tutto con dell’acqua per non più di 15 minuti. A questo punto stendete l’impasto rendendolo poco più sottile di mezzo centimetro, quindi tagliatelo a striscie di circa 7 centimetri di lunghezza e larghe circa mezzo centimetro.

Ora fate cuocere le patate e le verze in acqua bollente e salata per circa 20 minuti, dopodichè aggiungete i pizzoccheri e continuate a cuocere per altri 10 minuti.

Nel frattempo fate rosolare nel burro la cipolla tagliata finemente e l’aglio a fuoco lento. A questo punto scolate pasta, patate e verze in un recipiente e aggiungete mescolando uno a uno il soffritto, il formaggio bitto, il grano (o parmigiano).

Servire i pizzoccheri ben caldi.

01 Aug 11:05

Ricetta Salsa Alioli

by sarah

Salsa AlioliLa Salsa Alioli è un condimento spagnolo a base di aglio, con un sapore molto forte. Tracce della sua origine sono riscontrabili fino al tempo dei romani, che pare abbiano rielaborato una ricetta egiziana molto simile. Originariamente gli ingredienti principali di questo piatto erano l’aglio e l’olio di oliva, che venivano pestati a lungo insieme fino quasi ad ottenere una crema: per lo scopo venivano usati addirittura dei mortai speciali.

Secondo i puristi il nome “Alioli” dovrebbe essere utilizzato solo per indicare il battuto di olio e aglio, senza nessun altro ingrediente. E’ molto difficile però ottenere una consistenza sufficientemente cremosa da questi due ingredienti, per questo spesso c’è qualche piccola aggiunta, tipo uova e spezie (alcuni la fanno come una maionese).

Questa salsa si usa principalmente per condire le tapas, l’aperitivo spagnolo: per esempio si trova sulle patatas bravas o sulle bombas, ma può essere usata anche per condire carne alla griglia e riso.

Ma vediamo la ricetta…la nostra non è proprio “per puristi”, assomiglia quasi ad una maionese!

Ingredienti


4 spicchi d’aglio
Sale (secondo il gusto)
2 tuorli d’uovo
1 cucchiaio di succo di limone
1 tazza di olio extravergine di oliva

Pelare e tritare l’aglio e schiacciarlo con una forchetta. Versarlo quindi in un mortaio cominciare a pestare aggiungendo un pizzico di sale. A parte in una ciotola mettere i due tuorli e aggiungere l’aglio schiacciato. Con uno sbattitore elettrico a bassa potenzia, aggiungere al composto l’olio extravergine a filo e il limone, fino a che non si forma una salsa simile ad una maionese cremosa.

Se foste amanti del piccante, una piccola chicca: per una versione spicy aggiungere un pizzico di peperoncino o di pepe di cayenna!

01 Aug 11:04

Ricetta Huevos Rancheros

by lerio

TempuraOggi vi presentiamo i cosidetti Huevos Rancheros (traducibile più o meno come Uova allo stile del Ranch), un piatto da colazione tipico della cucina messicana.
Tale piatto divenne poi molto famoso ed apprezzato prima negli Stati Uniti e poi nel resto del mondo, tanto da essere praticamente una presenza fissa in ogni brunch che si rispetti. Come già detto, i Huevos Rancheros vengono serviti nella colazione di metà mattinata: gli agricoltori messicani infatti, dopo un pasto più che frugale consumato all’alba, usavano fare una pausa a metà mattinata con un pasto molto sostanzioso per recuperare le forze necessario per il lavoro.
La versione base del piatto consiste di tortillas di mais leggermente fritte e uova fritte accomagnate da una salsa fatta con pomodoro e peperoni. Oltre a ciò, fagioli, fette di avocado e patatine fritte sono gli accompagnamenti più classici.
Tra le molte, una delle varianti più apprezzate si chiama Huevos Divorciados (letteralmente: Uova Divorziate) in cui vengono servite due uova fritte, una coperta da salsa di pomodoro e chili e l’altra coperta da salsa guacamole, separate tra loro da un “muro” di fagioli.

Vediamo quindi la ricetta dei Huevos Rancheros.

Ingredienti per 4 persone


Olio di oliva
250 gr di cipolle tagliate
125 gr di peperoni verdi tagliati
125 gr di peperoni rossi tagliati
1 cucchiaino di cumino
1/2 cucchiaino di sale
1/4 cucchiaino di pepe di cayenna
1 cucchiaio di jalapeno sminuzzato
1 cucchiaino di aglio sminuzzato
250 gr di pomodori tagliati a pezzi con il succo
1 tazza di brodo di pollo
3 cucchiai di cilantro sminuzzato
4 tortillas di mais
2 cucchiai di burro
350 gr di fontina grattuggiata
8 uova grandi

Per fare la salsa Ranchero, scaldate dell’olio di oliva in una pentola di medie dimensioni a fiamma medio-alta. Aggiungete la cipolla e i peperoni facendoli rosolare e mescolandoli per 4 minuti circa. Aggiungete quindi il cumino, il sale, il pepe di cayenna, il jalapeno e l’aglio, mescolando il tutto per altri 30 secondi circa. A questo punto aggiungete i pomodori e il succo e mescolate per 2 minuti. Ora aggiungete il brodo e fate cuocere per 15 minuti, ovvero fino a quando il tutto non risulti più denso.
Togliete la pentola dal fuoco, aggiungete il cilantro ed altre spezie a gusto, quindi coprite per mantenere la salsa calda.

A questo punto scaldate 1/2 cucchiaino di olio di oliva in una padella di grandi dimensioni a fiamma medio-alta. Aggiungete una tortilla alla volta e cucinatela fino quando non diventa scura sul lato (30 secondi circa), quindi giratela e cucinatela sull’altro lato per altri 30 secondi. Ripete per tutte le altre tortillas.

In 2 padelle di medie dimensioni, scioglieteci un cucchiaio di burro ciascuna sul fuoco a fiamma medio-alta. Rompete 4 uova in ciascuna padella e friggete per circa 1 minuto. Spolverateci la fontina grattuggiata, coprite le padelle e finite di cucinare per un altro minuto e mezzo.

Mettete una tortilla in ciascun piatto, quindi metteteci sopra 2 uova e coprite il tutto con la salsa Ranchero e servite.

01 Aug 11:03

Ricetta Tempura

by lerio

TempuraLa Tempura è una ricetta tipicamente giapponese a base di frutti di mare o verdura impastellati e fritti.

La pastella è fatta con acqua fredda e farina di frumento, a cui possono essere aggiunte uova, bicarbonato di sodio, olio, amido e spezie di vario tipo. Tradizionalmente, la pastella per la tempura viene mescolata per pochi secondi in ciotole utilizzando le bacchette usate anche per mangiare, lasciando così dei grumi che, grazie anche alla bassa temperatura dell’acqua usata per mescolare gli ingredienti, fa sì che una volta fritta la pastella risulti comtemporaneamente morbida e croccante.

La Tempura venne introdotta in Giappone verso la metà del sedicesimo secolo ad opera dei missionari e mercanti portoghesi. La parola “tempura” viene dal latino “tempora”, ovvero “tempi”, stando ad indicare i giorni della settimana in cui i cristiani non mangiavano carne. Questa parola, divenne molto utilizzata soprattutto nel sud del Giappone, dove i ristoranti indicavano con tempora / tempura appunto fritti di verdure e di pesce (quindi rigorosamente non carne).
Fuori dal Giappone, la tempura (specialmente quella di gamberi) viene spesso utlizzata come ripeno di alcuni tipi di sushi.

Ma vediamo quindi la ricetta della pastella, tenendo presente che è possibile utilizzarla su verdura (carote, zucchine, funghi) o frutti di mare (gamberetti, calamari)

Ingredienti per 4 persone


Olio per frittura
1 uovo
1 tazza di acqua molto fredda
230 gr di farina di frumento

Sbattete l’uovo in una ciotola. Aggiungete quindi l’acqua nella ciotola (è molto importante che l’acqua sia quasi ghiacciata, da questo dipende la croccantezza della pastella una volta fritta).

Ora aggiungete la farina di frumento e continuate a mescolare dolcemente usando sempre le bacchette e facendo molta attenzione a non mescolare troppo.

A questo punto scaldate l’olio in un pentolino fondo (o meglio, scaldate la friggitrice) e, una volta caldo, inzuppate leggermente gli ingredienti nell’impasto e metteteli a friggere. Ricordate che la verdura impiega più tempo a friggere rispetto ai frutti di mare.

Una volta fritti estraeteli dalla friggitrice o dalla padella, asciugate in un panno di carta e servite.

Buon appetito!

19 Jul 10:01

La lettera di Bondi sull’Ilva

by Davide De Luca

Ieri il Fatto Quotidiano ha pubblicato un articolo nel quale si accusa il commissario nominato dal governo per gestire il risanamento dell’Ilva di Taranto di aver imputato i tumori nell’area di Taranto alle sigarette invece che all’inquinamento dell’Ilva. Oggi la notizia è stata ripresa dai principali quotidiani cartacei e online con titoli simili. In molti hanno dichiarato di essere oltraggiati dalle parole di Bondi, mentre altri ne hanno chiesto le dimissioni. Bondi oggi ha smentito parte delle affermazioni fatte dai giornali in questi giorni.

Due considerazioni. La prima: nel suo primo articolo il Fatto Quotidiano ha commesso alcuni errori e ha compiuto almeno una vera e propria falsificazione. La seconda: il modo superficiale con cui la stampa ha trattato la vicenda, concentrandosi su una polemica con poco fondamento e trascurando fatti, domande, critiche che erano presenti nei documenti inviati da Bondi alla regione Puglia.

Partiamo dall’inizio: secondo quanto scrive il Fatto Quotidiano, la redazione ha potuto esaminare una lettera inviata dal commissario Bondi al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e al direttore dell’ARPA Giorgio Assennato. La lettera, secondo quanto scrive il Fatto, era composta di due elementi: una nota scritta da Bondi e un rapporto scritto da 4 esperti.

Ecco alcune frasi che il Fatto ha virgolettato, sostenendo che fossero contenute nella nota di Bondi: «È erroneo e fuorviante attribuire gli eccessi di patologie croniche oggi a Taranto a esposizioni occupazionali e ambientali occorse negli ultimi due decenni». Il Fatto scrive anche: «L’Ilva non ha colpe, i fattori responsabili per le malattie e i decessi per tumore a Taranto sarebbero altri [fuori dalle virgolette nell'originale]: “Fumo di tabacco e alcol, nonché difficoltà nell’accesso a cure mediche e programmi di screening”».

Non è vero. Nessuna di queste due frasi proviene dalla nota di Bondi, che è stata pubblicata qui in originale da Repubblica. Queste frasi si trovano nella relazione degli esperti che accompagna la nota. La seconda frase, inoltre è una pura e semplice falsificazione, spero dovuta alla fretta e non all’intento di voler creare polemica nella speranza che nessuno si prendesse la briga di leggersi tutte e 40 le pagine del documento originale.

Ecco l’originale:

L’importanza della condizione socioeconomica sfavorevole in larghi strati della popolazione del Comune di Taranto [...] si evidenzia chiaramente nell’eccesso di incidenza e di mortalità per alcuni tumori come quelli di testa-collo, stomaco, fegato, colon-retto, mammella e collo dell’utero che riconoscono come fattori di rischio stili di vita e abitudini alimentari sfavorevoli come fumo di tabacco e alcol, nonché difficoltà nell’accesso a cure mediche e programmi di screening.

Come potete leggere, gli esperti non hanno scritto che «l’Ilva non ha colpe, i fattori responsabili per le malattie e i decessi per tumore a Taranto sarebbero altri». Si sta discutendo della condizione socioeconomica svantaggiata di Taranto, che procura una maggiore incidenza di mortalità in tutti i tipi di tumore compresi quelli che con l’inquinamento dell’aria non hanno nulla a che fare.

La seconda considerazione riguarda come è stata trattata la vicenda. Il primo articolo del Fatto Quotidiano conteneva molti elementi di critica ed opinione. Ad esempio il titolo: ”Taranto, Enrico Bondi: «I tumori? Macché Ilva, la colpa è di tabacco e alcol»”, una frase che Bondi non ha mai detto – e infatti nell’articolo non viene riportata – ma che gli è stata messa in bocca, ricostruendo il suo pensiero, per sottolineare come i redattori ritenessero assurde le sue tesi. Aldilà di questi elementi, però, l’articolo sintetizzava in maniera piuttosto efficace anche i contenuti del rapporto degli esperti che Repubblica ha messo online oggi.

In sostanza, gli esperti consultati da Bondi non hanno affermato che l’incidenza di tumori a Taranto è causata soltanto dalle sigarette – o soltanto dalle sigarette di contrabbando, come hanno scritto alcuni. Gli esperti di Bondi hanno criticato la metodologia e i risultati ottenuti da due studi precedenti, quello dell’ARPA e il cosiddetto studio Serpieri. Le critiche sono di carattere scientifico e metodologico, supportate da numerose note e riferimenti e da una biografia discretamente corposa.

Ad esempio viene criticata la scelta dell’ARPA pugliese per avere escluso il PM10 dalla lista degli agenti inquinanti presi in esame. Oppure, viene sottolineato che la latenza del tumore ai polmoni sarebbe di 30-40 anni, quindi le ricerche che hanno preso in esame i casi di tumore tra il 2003 e il 2009  per dimostrare i danni dell’ILVA, avrebbero mostrato i danni dell’inquinamento che risalivano a diversi anni prima. Le critiche del rapporto non si limitano a questi due casi, ma sono numerose e, apparentemente, ben documentate.

Né chi scrive né gran parte dei colleghi che si sono occupati dell’argomento in questi due giorni hanno i titoli per stabilire se queste critiche siano fondate oppure no. Forse esistono ottime ragioni per escludere il PM10 dalla lista degli agenti inquinanti. Forse tra i medici non c’è accordo su quanto sia lungo il periodo di latenza del tumore ai polmoni, come invece sembrano sostenere gli esperti di Bondi.

A questi dubbi i giornali in questi giorni non hanno risposto. Nessuno, finora, ha interrogato esperti del campo o ha chiesto conto all’ARPA e agli altri autori di studi di difendersi dalle critiche degli esperti di Bondi. I dati, i fatti, i numeri e le statistiche di questa storia sono stati accantonati e la stampa ha preferito concentrarsi sulla polemica – secondo Bondi i tumori di Taranto sarebbero colpa delle sigarette. Una polemica che, come abbiamo visto, non ha fondamento nei documenti.

 

 

19 Jul 08:24

L’affittuario delle Torri Gemelle vuole essere risarcito dalle compagnie aeree

by lucamisculin

Lunedì 15 luglio è cominciato a New York un processo che – entro tre giorni – deciderà se le compagnie aeree e altre società coinvolte nell’attentato dell’11 settembre 2001 contro le Twin Towers dovranno risarcire Larry Silverstein, un imprenditore americano di 82 anni che il 24 giugno del 2001, meno di tre mesi prima dell’attentato, aveva ricevuto in affitto gli edifici del World Trade Center per i successivi 99 anni. Silverstein aveva concordato di versare 3,2 miliardi di dollari alla precedente proprietà, nel corso dei 99 anni, per usufruire dei 39,500 metri quadrati dei cinque edifici che componevano il World Trade Center; nel contratto c’era anche una clausola che lo obbligava a ricostruire gli edifici in caso di distruzione.

Silverstein ha denunciato sia le compagnie aeree dei due aerei coinvolti, United Airlines e American Airlines, sia gli aeroporti da cui partirono i voli, sia la società produttrice degli aerei, la Boeing; secondo lui le compagnie aeree sarebbero responsabili per non aver protetto i passeggeri dopo che gli attentatori minacciarono i piloti, la Boeing per aver progettato male gli aerei e gli aeroporti per non essere riusciti a intercettare gli attentatori prima che salissero a bordo.

Secondo NBC news Silverstein ha già ricevuto più di quattro miliardi di dollari dalle compagnie assicurative, mentre il Wall Street Journal scrive che il risarcimento sarebbe stato di cinque miliardi. Il giudice ha stabilito che nel caso Silverstein avesse ragione avrebbe diritto a un risarcimento da parte delle compagnie aeree fino a 3,5 miliardi di dollari. L’avvocato Roger Podesta, che rappresenta le compagnie aeree, ha contestato il fatto che nel caso vincesse la causa Silverstein avrebbe ottenuto complessivamente circa 8,5 miliardi di dollari, ovvero il 250 per cento del valore degli edifici al momento del crollo. Uno degli avvocati di Silverstein ha però risposto che la ricostruzione degli edifici costerà in totale al gruppo più di otto miliardi di dollari.

Silverstein ha iniziato a ricostruire il nuovo complesso del World Trade Center nel 2007; per ora è stata quasi completata la costruzione dell’edificio più importante dei cinque previsti, il cosiddetto One World Trade Center, che sarà l’edificio più alto del continente americano e sarà alto 1776 piedi – cioè 541,3 metri -  in riferimento all’anno dell’adozione della Dichiarazione di Indipendenza da parte del Congresso statunitense. Dopo lo One World Trade Center saranno costruire altre tre torri che saranno adibite a uffici, una di tipo residenziale, e il National September 11 Memorial and Museum, in mezzo ad essi.

foto: AP Photo/Mark Lennihan

19 Jul 08:18

Il blocco dei contratti della pubblica amministrazione è incostituzionale

by em

Lo ha stabilito la Corte Costituzionale, ma la sentenza non è retroattiva

The post Il blocco dei contratti della pubblica amministrazione è incostituzionale appeared first on Il Post.

18 Jul 14:33

dove Sw4n, dopo aver frantumato le palle al mondo e le ovaie a...



dove Sw4n, dopo aver frantumato le palle al mondo e le ovaie a ninnola, perché gli cancellano i commenti, sega di brutto 3d su friendfeed dove in un crescendo rossiniano si fa beccare con aperto un sito Pedobear Amused, si incazza perché gli danno dell’omofobico e non ha ancora capito chi sia GIANNI.

18 Jul 14:33

Solidarietà alla compagna Soncy

(14.41.23) Poliziotto Buono: va i vedere la guia soncini
(14.42.06) Poliziotto Buono: l’hanno copiata
(14.42.09) Poliziotto Buono: UAHAUAHAHA
(14.42.22) Lemon: nooooo
(14.42.26) Lemon: grande!!!
(14.42.34) Poliziotto Buono: http://www.guiasoncini.com/2008/09/27/single-white-female/
(14.42.40) Lemon: e quella pensava che non l’avrebbe beccata
(14.42.53) Poliziotto Buono: minchia, ha pure i trackback!
(14.43.30) Lemon: sì ma…
(14.43.33) Lemon: PARO PARO
(14.43.38) Lemon: l’ha proprio copincollata
(14.43.41) Poliziotto Buono: spettacolo
(14.43.43) Lemon: cazzo almeno fai non so
(14.43.48) Lemon: una PARAFRASI
(14.43.47) Poliziotto Buono: o non sa usare i link
(14.43.52) Poliziotto Buono: o è SCEMA
(14.44.00) Lemon: io dico la seconda
(14.44.11) Poliziotto Buono: e l’ha anche nel blogroll
(14.44.18) Poliziotto Buono: ecco come l’ha beccata
(14.44.24) Poliziotto Buono: non mette link
(14.44.26) Lemon: no cazzo
(14.44.33) Poliziotto Buono: minchia CHE STORDITA
(14.44.36) Lemon: ma come cazzo si fa
(14.44.47) Lemon: c’è anche il link a carmen consoli
(14.45.02) Lemon: occhio che magari da qualche parte ci troviamo un mp3 “parole di burro by scattina”
(14.45.37) Poliziotto Buono: se troviamo scritto “Perché siamo dueeee destini che si unisconoooooooooo”
(14.45.44) Poliziotto Buono: è andata sul sito di Zampaglione

18 Jul 14:29

The yakuza | News | guardian.co.ukSerie di foto sulla yakuza 



The yakuza | News | guardian.co.uk

Serie di foto sulla yakuza 

17 Jul 10:44

Google escluderà i siti pirata dalle pubblicità

by Rosario

Tempi duri in arrivo per i siti pirata che si sovvenzionavano grazie al circuito di pubblicità di Google, ma non solo: l’azienda di Mountain View è infatti vicina a completare una procedura destinata a escludere i portali contenenti materiale protetto da copyright o contraffatto.

Lo ha reso noto il Guardian, secondo cui l’iniziativa permetterebbe ai possessori dei diritti d’autore su musica, film e altri settori di segnalare a Google la comparsa di pubblicità del suo circuito sui siti pirata, attivandone quindi il ban e la conseguente mancata entrata di moneta.

Un danno abbastanza significativo per siti di questo tipo, visitati ogni mese da migliaia di persone proprio a causa del contenuto “scottante”: basti pensare che un sito inglese, Surfthechannel, è arrivato a guadagnare oltre 40.000€ in appena 30 giorni, mentre portali di primo piano come The Pirate Bay sarebbero in grado di raggiungere cifre che sfiorano gli 80.000€.

Non potendo chiedere il pagamento per il “servizio” offerto, i siti pirata vivono con la pubblicità: secondo uno studio della University of Southern California, proprio Google (insieme a Yahoo!) sarebbe tra i fornitori di ads più gettonati dai siti pirati, e da qui arriva probabilmente il provvedimento adottato in quel di Mountain View, dove finora pur escludendo i siti pirata nelle clausole contrattuali c’era un certo lassismo nel far rispettare le regole.

A ogni modo, non ci sarà solo Google all’interno di questo programma, facente parte di uno sforzo portato avanti insieme all’autorità U.S. Intellectual Property Enforcement Coordinator, che comprende anche Microsoft, Yahoo, 24/7 Media, Adtegrity, Condé Nast e SpotXchange. Tutto da vedere, naturalmente, quello che sarà il metro di giudizio nei confronti delle segnalazioni provenienti dalle major, che dal canto loro supponiamo saranno particolarmente restrittive nei confronti dei contenuti.

Google escluderà i siti pirata dalle pubblicità é stato pubblicato su Downloadblog.it alle 12:00 di mercoledì 17 luglio 2013. Leggete le condizioni di utilizzo del feed.



15 Jul 11:21

"La Coop sei tu", ma non per i lavoratori

by Redazione Cadoinpiedi.it http://www.cadoinpiedi.it/author/redazione-la/#C
di Redazione Cadoinpiedi.it
Nel mirino lo spot della Littizzetto. I dipendenti denunciano: "prendiamo 700 euro al mese, ci cambiano turno con una telefonata e lavoriamo anche di domenica"

Video: il contro-spot che prende in giro la Littizzetto e ribalta il messaggio. "La Coop sei tu", recita lo slogan di un celebre spot, con protagonista la comica Luciana Littizzetto. Ma, come quasi sempre accade, la realtà è ben distante dalla sua rappresentazione mediatica: per questo il battagliero sindacato Usb... Leggi
24 Jun 13:12

thetdnproject: Photography Tiffany Dawn Nicholson Model- Ana...



thetdnproject:

Photography Tiffany Dawn Nicholson
Model- Ana Cristina with Ignite Models
HMUA- Nora Hess
Wardrobe -Tiffany Mohiser
20 May 13:01

jarrodis: vardagsrum

by featherandarrow
19 May 13:48

Photo